LA BISBETICA DOMATA (Allestimento del 2000)
Di William Shakespeare
Regia di Andrea Caldarelli
«Raccontare Shakespeare è uno dei momenti più belli per un regista»
Petruccio, uomo forte e consapevole, riduce una ragazza selvaggia e ribelle alla sottomissione, all'obbedienza docile e passiva: una adesione totale che la personalità femminile 'dovrebbe' a quella maschile - secondo i maschi, s'intende. Dico dovrebbe perché alla fine, capito il gioco, sarà Caterina a uscirne vittoriosa. Non volevo trasportare ai giorni nostri La Bisbetica Domata, commedia di piglio, con una valenza quasi farsesca. Ho messo in scena un prologo e cinque atti, ridotti a una durata ragionevole per la nostra epoca e ho cercato una soluzione di divertimento con l'aiuto degli zanni, antichi comici della Commedia dell'Arte. Ecco allora un gruppo di attori girovaghi: viaggia su un carro e inscena come può la «Bisbetica». Lo sfondo è una qualsiasi piazza o cortile di una qualsivoglia città europea alla fine del ’600. Sui palcoscenici improvvisati, fatti di lumi e poco altro, Battista, Biondello, Grumio, Petruccio, Caterina, appariranno di volta in volta con le fattezze e le movenze comiche di Pantalone, Arlecchino, Brighella, Capitan Fracassa, Isabella e gli altri.
«Finito ogni atto o scena di cambio si deve suonar o farsi qualche ballo, e questo servirà per riposo e per necessità dei rappresentanti ed anco per diletto dell' udienza».
Così diceva lo zanni Flaminio Scala, famoso capocomico di una compagnia di attori girovaghi. Così i nostri zanni con la loro arte, faranno e daranno vita a La Bisbetica Domata.
Ho voluto fissare questo momento scespiriano attraverso la Commedia dell' Arte, dove tutto è a vista e di tutto succede sopra e sotto il palchetto della rappresentazione. Mentre alcuni comici daranno vita alla «Bisbetica», altri saranno fuori palco a truccarsi, fare effetti sonori, prepararsi per la scena seguente.
Così come al Globe della Londra seicentesca, applausi e lodi, ortaggi e verdure di stagione saranno bene accette.
Andrea Caldarelli
Regia di Andrea Caldarelli
«Raccontare Shakespeare è uno dei momenti più belli per un regista»
Petruccio, uomo forte e consapevole, riduce una ragazza selvaggia e ribelle alla sottomissione, all'obbedienza docile e passiva: una adesione totale che la personalità femminile 'dovrebbe' a quella maschile - secondo i maschi, s'intende. Dico dovrebbe perché alla fine, capito il gioco, sarà Caterina a uscirne vittoriosa. Non volevo trasportare ai giorni nostri La Bisbetica Domata, commedia di piglio, con una valenza quasi farsesca. Ho messo in scena un prologo e cinque atti, ridotti a una durata ragionevole per la nostra epoca e ho cercato una soluzione di divertimento con l'aiuto degli zanni, antichi comici della Commedia dell'Arte. Ecco allora un gruppo di attori girovaghi: viaggia su un carro e inscena come può la «Bisbetica». Lo sfondo è una qualsiasi piazza o cortile di una qualsivoglia città europea alla fine del ’600. Sui palcoscenici improvvisati, fatti di lumi e poco altro, Battista, Biondello, Grumio, Petruccio, Caterina, appariranno di volta in volta con le fattezze e le movenze comiche di Pantalone, Arlecchino, Brighella, Capitan Fracassa, Isabella e gli altri.
«Finito ogni atto o scena di cambio si deve suonar o farsi qualche ballo, e questo servirà per riposo e per necessità dei rappresentanti ed anco per diletto dell' udienza».
Così diceva lo zanni Flaminio Scala, famoso capocomico di una compagnia di attori girovaghi. Così i nostri zanni con la loro arte, faranno e daranno vita a La Bisbetica Domata.
Ho voluto fissare questo momento scespiriano attraverso la Commedia dell' Arte, dove tutto è a vista e di tutto succede sopra e sotto il palchetto della rappresentazione. Mentre alcuni comici daranno vita alla «Bisbetica», altri saranno fuori palco a truccarsi, fare effetti sonori, prepararsi per la scena seguente.
Così come al Globe della Londra seicentesca, applausi e lodi, ortaggi e verdure di stagione saranno bene accette.
Andrea Caldarelli
Cast
Fernando Bianchini Battista, ricco gentiluomo di Padova Giuseppe Dionisi Vincenzo, vecchio gentiluomo di Pisa Roberto Gamberini Lucenzio, suo figlio, innamorato di Bianca Fabio Campetella Petruccio, gentiluomo di Verona, pretendente di Bianca Fabrizio Manconi Gremio, pretendente di Bianca Filippo, servo di Petruccio Alessia Fortuna Ortensio, pretendente di Bianca Stefano Zagaglia Tranio, servo di Lucenzio Nataniele, servo di Petruccio Laura Silvetti Biondello, servo di Lucenzio Una vedova Nicole, serva di Petruccio Giulio Latini Grumio, servo di Petruccio Daniela Treggiari Bianca, sorella di Caterina Curtisetta, serva di Petruccio Una sarta Un pedante Francesca D’Alessandro Caterina, la bisbetica Una ballerina Un gendarme Curzia Emanuela Tasso Serva di Petruccio Pierina, serva di Battista Una modista Scenografia e luci Andrea Caldarelli Musiche originali Marco Fagotti Coreografie Emanuela Tasso Trovarobato Laura Silvetti Costumi Maurizio Agasucci & Maria Sincini Bozzetti e realizzazione scene Valentino Damiani Fonico Aldo Caldarelli |